UN CONTRIBUTO AI NEFROPATICI EMODIALIZZATI DEL TERRITORIO ASP DI RAGUSA: ORA SARÀ POSSIBILE EFFETTUARE PROCEDURE COMPLESSE ENDOVASCOLARI SULLE FAV

TRATTATI DIECI PAZIENTI EMODIALIZZATI

GRAZIE AL RAPPORTO DI COLLABORAZIONE INTERAZIENDALE TRA LA NEFROLOGIA DELL’OSPEDALE DI MODICA E LA RADIOLOGIA INTERVENTISTICA DELL’AZIENDA CANNIZZARO DI CATANIA

 

Ragusa, 8 aprile 2021 - Continua a ritmo frenetico l’attività di collaborazione interaziendale intrapresa, nel febbraio scorso, tra la Nefrologia dell’ospedale Maggiore di Modica, direttore Salvatore Musso   - ASP di Ragusa e il Dipartimento di Tecnologie Avanzate Diagnostiche-Terapeutiche facente capo all’UOC di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania, diretta dal dr. Domenico Patanè.

A oggi sono stati trattati già 10 pazienti emodializzati, alcuni dei quali di giovane età, tutti con problematiche complesse di reperimento di riserve vasali secondarie a grave compromissione dei distretti venosi dei vasi centrali. Alcuni di essi presentavano, tra l’altro, stenosi sub-occlusive anche del distretto cavale superiore con il rischio di una seria compromissione dell’accesso vascolare. Infatti, tale accesso in questi pazienti è necessario per potersi sottoporre al periodico trattamento emodialitico per il raggiungimento di un ottimale stato di depurazione extracorporea necessaria per la loro stessa sopravvivenza.

Questo rapporto multidisciplinare e interaziendale tra due strutture pubbliche è stato fortemente sostenuto dal direttore generale, Angelo Aliquò, nell’ottica di incentivare lo sviluppo della Radiologia Interventistica anche in ambito nefrologico sul territorio ibleo. La Nefrologia dell’ASP di Ragusa è diventata una struttura di supporto anche per le province limitrofe - già nel 2020 - nonostante le limitazioni del periodo COVID, si è registrato un indice di attrattività del 34%.  L’obiettivo della collaborazione interaziendale, oltre a permettere la pubblica fruizione di prestazioni sanitarie di alto livello, mira a evitare i disagi legati alla “migrazione” extraterritoriale di pazienti già fragili per la loro condizione di malattia verso   strutture regionali o extraregionali di riferimento. Altro aspetto, non meno fondamentale, sarà la crescita professionale che questa collaborazione potrà apportare a specialisti del settore radio-interventistico. Un percorso che porterà al territorio ibleo la possibilità di esprimere capacità, autonomia ed esperienza in questo settore altamente specialistico mediante le professionalità presenti in loco.

Un rapporto di proficua collaborazione multidisciplinare basato, inoltre, sulla sinergia organizzativa non solo interaziendale ma anche interdisciplinare. Anche il supporto tecnologico sanitario dell’Emodinamica dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, diretta dal direttore dott. Antonio Nicosia, è stato fondamentale; il tutto gestito dalla regia della direzione strategica di presidio ospedaliero, curata dal dott. Pietro Bonomo che ha coadiuvato una programmazione sincrona ed efficiente tra le due strutture ospedaliere. A questo si è aggiunto il professionale coordinamento infermieristico gestito da Andrea Baglieri e da tutti medici nefrologici dell’ASP di Ragusa.

La suddetta programmazione, nei prossimi mesi, contemplerà l’applicazione clinica di nuove metodiche tecnologiche di allestimento della fistola artero-venosa per ridurre al minimo l’attività chirurgica.